Come anticipato vi proponiamo la prima parte dell’intervista che abbiamo fatto ad Eleonora Ghilardi, che ci ha spiegato e raccontato il suo mondo, la sua arte e i suoi gioielli.
Qual è la tua formazione?
L’arte, creare, fanno parte di me sin dall’infanzia.
Negli anni ho frequentato corsi di disegno, laboratori artistici, workshop sulla modellazione di ceramica ed argilla per arrivare poi a specializzarmi nella modellazione della porcellana, materiale che possiede un’eleganza unica.
Nel 2012 ho creato il mio brand, EG Eleonora Ghilardi Jewels ed ho iniziato a proporre ai negozianti collezioni di gioielli in porcellana.
Nel 2015 mi sono iscritta alla Scuola Orafa frequentando due corsi, quello di gioielleria “classica”, e quello di modellazione a cera persa.
Che cos’è un gioiello contemporaneo?
Quali sono le differenze rispetto alla gioielleria classica?
Sicuramente il gioiello contemporaneo ha una netta separazione con il mondo della gioielleria più classica ove vengono utilizzati solo metalli preziosi e gemme molto costose.
Creare un gioiello contemporaneo, questo è il mio pensiero, significa sperimentare, osare… materiali diversi, connubi insoliti…Si discosta dal “classico” non solo perché non è concentrato sulla preziosità dei materiali, ma anche per l’audacia appunto di certi mix di materiali.
Oggigiorno vedo però spesso persone che creano bigiotteria e la definiscono “gioiello contemporaneo”.
No. C’è un abisso anche fra questi due mondi. Ognuno ha le sue peculiarità e le proprie nicchie di mercato.
Il gioiello contemporaneo a sua volta si divide in due settori, in un certo senso: artisti che creano gioielli molto scultorei, magari anche belli a vedersi, ma assolutamente impossibili da indossare… ed artisti – ed è il settore in cui io mi riconosco – che creano e sperimentano, ma sempre con l’ottica che il gioiello possa essere indossato.
Se il gioiello non può essere indossato, a mio avviso, rientra più nel settore arte e scultura appunto, ma il mio desiderio è che sia fruibile, indossabile nella vita di tutti i giorni o, se particolarmente elaborato, quantomeno in occasioni speciali.